Etichetta: Grammofono alla nitro
Genere: alternative, post rock, noise
Atmosfere diaboliche, gusto eccessivo per il buio, una sapiente commistione tra il noise dei velvet underground ed effettistica di più recente generazione. Nei sette pezzi di Television i Crazy Children (da Chieti con furore) esprimono al meglio una poetica musicale, il che è sicuramente un merito ai giorni nostri. In realtà, devo ammettere, di gruppi che amano seguire questa traccia ne ho visti ed ascoltati abbastanza, anche con doti tecniche evidentemente più elevate.
Poi arriva "Into the head". E cambia tutto. Un pezzo che esprime tutte le potenzialità del duo, un'originalità compositiva che da un folk ansioso e forsennato cede alla psichedelia più vera e coinvolgente. La produzione genuina rende questo pezzo ancora più accattivante. Purtroppo per loro resta episodio isolato nell'ep d'esordio, si ritorna sui passi di un post rock lizardiano (che evidentemente non puoi riprodurre senza strutture di batteria con i controcazzi, cosa che manca ai crazy), di sfuriate punk fuori tempo massimo, di cervellotici intermezzi psicolabili.
Non male insomma, i ragazzi ascoltano i gruppi giusti. Devono solo capire quanto e come possono distanziarsi dai propri ingombranti modelli.
Gargaroz
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