sabato 29 ottobre 2016

Julian Mente - Non c'è proprio niente da ridere

Etichetta: autoprodotto
Genere: post hardcore

Con il loro terzo album il quartetto umbro formato da Diego Fratini (voce), Michelangelo Capodimonti (chitarra), Alessio Aristei (basso) e Mattia Desantis (batteria) ci soffia in faccia una ventata schizofrenica di distorsioni spinte.
Un album sulla paura e sulla vergogna, elegante e visionario, che s'ispira ugualmente agli Hüsker Dü ed ai Fine before you came, che scava nella memoria e riporta in superficie tutte le insicurezze e le paranoie umane.
L'album si apre col ritmo semplice, duro ed efficace di Mentre lei dorme e si conclude con il delirio lisergico di Ottomila. In mezzo c'è tutto un mondo di urla e distorsioni, stratificazioni di chitarre, sonorità accattivanti che riescono a piacere in modo morboso sorrette da una batteria pronta ad esplodere e decollare. 
Roba che gli amanti del genere di certo apprezzeranno.

martedì 25 ottobre 2016

Diaframma - Siberia reloaded 2016

Etichetta: Diaframma records
Genere: wave italiana

Un paio di estati fa ho visto per la prima volta i Diaframma. Anzi, li ho ascoltati per la prima volta essendo uno di quei gruppi che so che esistono e son li da qualche parte nel mondo ma non mi hanno mai incuriosito abbastanza da iniziare un serio ascolto.
Ho chiesto al mio coinquilino di consigliarmi un disco per conoscerli:
"Del primo periodo post-punk se la giocano Siberia e Boxe, del periodo successivo, in cui faceva tutto Fiumani, In perfetta solitudine". Ottimo.
Per avere un secondo parere ho chiesto ad un altro amico che sarebbe venuto con noi quella sera al concerto:
"Foggià, che mi posso sentire di questi che non mi faccia passare la voglia di uscire stasera?". 
"I primi, quelli dark, fanno cagare abbastanza. Anni luce, quello mi piace".
Lapidari ed efficaci entrambi, mi piace quando non vanno d'accordo.
Solita cena a casa con poco cibo e molto alcol, con i pochi soldi a disposizione bisogna fare delle scelte nella vita, e andiamo ai giardini. Il concerto non era ancora comunciato ma già notiamo la grande affluenza di ragazze. L'avessi saputo prima sarei stato un grande fan dei fiorentini, è uno di quei gruppi che attira un sacco di ragazze che magari sperano in un sogno nel cuore e sperma nell'occhio, di esser presentate al peluche di Fiumani, o semplicemente perchè non capiscono un cazzo e sono le stesse che poi son li a sbracciarsi ai concerti de Lo Stato Sociale.
Una volta accompagnai un'amica ad un concerto de LoSS, passai la serata al bar ad ubriacarmi e tentare di strapparmi le orecchie a morsi. Col sinistro c'ero quasi riuscito grazie ad un sofisticato sistema di leve e lattine di birra vuote. Poi ho scoperto farmaci ototossici (streptomicina ed eritromicina) ed ho iniziato a farmi di quelli.
Torniamo a noi, i Diaframma iniziano a suonare, la gente ondeggia, qualcuno canta ed io li odio, i volumi sono troppo bassi e continuo a sentire la gente cantare. Un concerto discreto, come da aspettativa. Fiumani aveva una bella camicia.
Questa è stata la scusa che ho usato per approcciare la fighetta hypster al mio fianco che non s'è fatta sfuggire le chiazze di vino sulla mia t-shirt dei Fugazi e le chiazze di sudore (era Luglio cosa vi aspettavate, i fiori?!). Inaspettatamente o la storia della camicia tiene botta, o sono estremamente affascinante, o semplicemente si stava cacando il cazzo e aveva deciso di continuare a parlare con questo fracido relitto subumano.
"Anche a te piace il prog, ma dai, e perchè ti vesti come una cretina?"
A queste parole, mentre i Diaframma intonavano Amsterdam, è partito il limone.
In quel momento Fiumani è diventato il mio eroe.

Purtroppo dagli eroi ci si aspetta che abbiano sempre le loro belle mani ben serrate sul gran culo della Musa e siano sempre in grado di riconfermarsi eroi producendo roba che riesca a spiazzarci ogni volta. Qualcuno disse che l'ovvietà più grande della vita è che sostanzialmente si tratta di un processo di delusioni consecutive. Come l'inutilità di queste reincisioni del loro miglior prodotto e anche, diciamolo, uno dei migliori prodotti della wave italiana. E così, da adoratori degli eroi, dobbiamo adattarci e abbandonarci all'idea di perdita di valore del proprio eroe, costretto ad umilianti compromessi rispetto ai propri obiettivi e al semplice buonsenso.
Peccato perchè, come studiato alla "Magna università di critici rock" indirizzo "maledetta Garrincha stai distruggendo il rock'n'roll", Fiumani è (era?) in grado di elaborare vere e proprie "poesie pop".
Peccato, perchè a me Siberia piace un sacco, ancora saltello col punk di Sesso e violenza, la bellissima I giorni dell'ira dell'omonimo album del 2002, o ancora Entropia (Niente di serio, 2012), Io sto con te (ma amo un'altra) e gli inserti strumentali di Maroccolo sono qualcosa di superiore, un gran disco a parte.
Vabbè, Fiumani, eri un eroe, cosa volevi fare con questo lavoro, farmi ricadere nel vortice della streptomicina? Ancora più donne ai tuoi concerti?
Insaziabile sborone.
Però hai delle bellissime camicie.