martedì 25 novembre 2014

Eva's milk - Eva's milk


Etichetta: Fuego records
Genere: alternative-rock

Questo nuovo album dimostra che gli Eva’s milk continuano nell’impresa. Difficile descrivere un disco che ha poco di innovativo, personalmente fastidioso, ma che senza dubbio è di alta qualità.
Si annusa dello stoner grunge nell’aria, riecheggia l’hard-rock granitico dei Melvins, momenti calmi alla Wilco e parentesi lo-fi (Pavement in primis).
Gli Eva’s milk finiscono per confezionare il loro album con passione e tanta cura, componendo un insieme attraente che tuttavia non riesce a sorprendere. In bilico tra urla e pop, un disco a tratti ispirato ma incapace di regalare quelle perle e quelle emozioni di cui la scrittura dei tre ragazzi di Novara sembra essere capace (Consolamentum fra tutte). 

sabato 15 novembre 2014

Polar for the masses - #unagiornatadimerda

Etichetta: Tirreno records
Genere: punk rock 

I Polar for the masses con la loro musica riescono a regalare emozioni forti, suoni trascinanti, noise-rock di alta qualità. Simone Pass (chitarra, voce), Alessandro Lupatin (batteria) e Davide Dalla Pria (basso, voce) giungono cosi al loro quinto disco: serie ossessiva di riff di chitarra ed urla malsane sorrette da bassi cattivi e martellanti.
Il tutto si mescola in un rock divertente ma non banale né superficiale, in grado di affrontare con la stessa naturalezza le piccole questioni della vita quotidiana ed i grandi dubbi esistenziali. Istinto e ironia, malinconia e spensieratezza, melodia pop e velocità punk, dove tutto converge in un sound regolare e ripetitivo. Forse questa l’unica pecca del disco, pezzi che proseguono sempre sulla stessa azzeccata linea ma che purtroppo, alla lunga, diventano meccanici, prevedibili.

giovedì 16 ottobre 2014

Obake - Mutations

Etichetta: RareNoise records
Genere: grind core, metal

Grind core brusco e diretto, rock brutale come una fastidiosa risposta.
Dopo due anni dal precedente lavoro tornano gli Obake, creazione musicale di Eraldo Bernocchi (Sigillum S), accompagnato da Lorenzo Esposito Fornasari (Owls), Colin Edwin (Porcupine tree) e Balazs Pandi (Zu, Merzbow), dando vita a Mutations: sviscerati rumori, energia metal, ambient distorto ed abrasivo.
Non è un album facile, da amare al primo ascolto, più adatto a scoppiati nevrotici che a gente “normale”, ma ha in sé una bellezza e spontaneità disarmante come un pugno al fegato, con interessanti tessiture strumentali dalle tonalità cupe ed aggressive, a volte solenni, a volte spettrali, a volte drammatiche, a volte marziali.
Un piccolo assaggia vi metterà subito fame.

domenica 12 ottobre 2014

Universal sex arena - Romancitysm

Etichetta: La Tempesta
Genere: punk rock, funk 

Un concept album sulla città, entità femminile che genera vita e racconta i suoi processi, meccanismi, sistemi: così si ripropongono al loro pubblico gli Universal sex arena, formazione veneta dalle sonorità indefinite. 
Le sette tracce che compongono questo intrigante album, offrono durezza rock, ispirato cantautorato, psichedelia, punk e groove funk espresso con seducente perversione.
Un lavoro con degli spunti interessanti: il ritmo solenne dei 9 minuti di Breathe the light, la metrica sciolta delle liriche che si interseca perfettamente con la melodia strumentale di The legendary healer, l’emotivamente coinvolgente Sudden donna solo per fare qualche esempio, compongono un disco destinato ad accompagnare l’ascoltatore in un ascolto intenso e appassionato.

 Clov

domenica 10 agosto 2014

Linfante - Non mi piace niente

Etichetta: Sinusite records
Genere: cantautorato, folk

L'altro giorno stavo andando a mare con mio fratello, ascoltando in macchina il disco di Linfante. 
"Carino, mi dice, chi è?"
"E' un cantautore italiano che ho conosciuto qualche anno fa".
"Ah bello, però non so, sti cantautori italiani mi sembrano sempre tutti come Dente o Brunori coso".
Ho accostato, l'ho fatto scendere e sono ripartito continuando a parlare da solo.
Ma no, Linfante è più un chitarrista tecnico e contemporaneamente emozionale, una sorta di mix tra Johnny Hobo ed i film di Altman, un cantautore che non nasconde nulla e non si nasconde dietro nessun artificio.
Con la sola chitarra e la sua graffiante voce urla, singhiozza, ti accarezza e ti scortica. Una voce che, alla lunga, conquista. Ed è in quel momento che scompare ogni divisione tra chi canta e chi ascolta, siamo tutti li a vedere e sentire Linfante e le sue storie, tra lo scalpore e l'incanto.
Che altro dire?

P.S.: si, sono tornato indietro a recuperare mio fratello.

www.stefanolinfante.wordpress.com

lunedì 3 marzo 2014

Free Nelson MandoomJazz - The Shape Of DoomJazz To Come + Saxophone Giganticus

Etichetta: Rarenoise Rec
Genere: Doomjazz

Free Nelson Mandoom Jazz è più che un gruppo, più che delle macchine: è un arma lenta e infernale. Trio composto da Rebecca Sneddon al Sax, Colin Steward al basso enormemente “fuzzato” e Paul Archibald alla batteria, i FNMJ propongono una mitica combinazione strumentale, distillando un suono tanto nuovo quanto classico, dove si urtano doom, jazz e be bop.
Gruppo di musicisti accurati, gli scozzesi si applicano a non trascrivere unicamente il free-jazz di Ornette Coleman o Sonny Rollins (giusto per chiamare in causa i due “album citazione”, The Shape Of Jazz To Come e Saxophone Colossus dai quali traggono i nomi questi due Ep), ma a donargli più aria, a renderlo più epico, a creare allucinate sonorità notturne.
Il 2014 sarà l’anno in cui ciascuno di noi potrà ascoltare questo album a volumi eccessivi nella propria auto. O almeno questo è quello che farò io.

giovedì 20 febbraio 2014

Soundsick – Atonishment

Etichetta: Seahorse Recordings
Genere: progressive, metal
 
I Soundsick sono un trio fabrianese che sta facendo colare un bel po’ d’inchiostro per un progetto indipendente da poco entrato nella scuderia della Seahorse recordings.
Progressive indubbiamente e noise hardcore forse anche, Atonishment (loro primo album) si annuncia come un Ufo che volteggerà nelle nostre teste per molto tempo. Mai a corto di idee, i Soundsick si sono chiusi nell’Indie Factory Studio di Sassari per scolpire il loro materiale sonoro grezzo con l’idea di decuplicare l’intensità della loro proposta.
Bilancio: una sintesi di grossi riff agghiaccianti, bassi abrasivi e vocalizzi (leggi “urla”) fantasmagorici, ritmiche dure ed essenziali.
Voilà la linfa che anima e animerà sempre (io ci spero) Ilario Onibokun (voce, chitarra, percussioni), Alexander Onibokun (batteria, percussioni, chitarra) e Valentino Teodori (basso).
I Soundsick sperimentano, tentano a fondo, ma il tutto in maniera semplice ed evidente. Senza concessioni.

venerdì 24 gennaio 2014

The crystal session – S/T


Etichetta: Seahorse recordings
Genere: dream pop

Una scelta sicuramente coraggiosa per un disco d’esordio, che taglia molti legami con la musica mainstream (nella sua connotazione più negativa o addirittura dispregiativa), per un lavoro intenso e difficile da ascoltare con leggerezza nonostante la “leggerezza” legata al genere.
Nove tracce cariche di sfumature dense e intrecciate, battiti elettronici e atmosfere dreamy che si muovono fra le varie Countin'up to love, CurseDance, Watering o La belle indiffèrence, secondo me i pezzi più riusciti, come riflessioni mistiche o grandiosi soliloqui.
A volte sembrano avere una serie di idiosincrasie e allergie musicali cosi particolari da rendere quasi impossibile un’intesa. Ma è solo un illusione, tutto è pieno e definito, come la voce che si mostra vero strumento plastico ed emotivo lasciando alla parte sintetica il compito di costruire una malinconica geometria urbana alienante.

giovedì 16 gennaio 2014

Altro - Sparso


Genere: punk-pop
Etichetta: La Tempesta dischi

Allora, Sparso. I pesaresi Altro.
Da dove cominciare? Partiamo da un po’ di informazioni generiche: quarto disco in quasi vent’anni, diciotto pezzi che durano mediamente poco più di un minuto (tratti dai precedenti quattro Ep “Autunno”, “Estate”, “Primavera” e “Inverno” più qualche personaggio nuovo), per un totale di 28 minuti e qualcosa di ritmi sghembi e vocalizzi stranianti. Con la partecipazione di Bart dei Cosmetic ed Erica Terenzi dei Be Forest.
Un punk che si snoda nervosamente tra ritmi isterici, rumorismo e deturpazioni armoniche, che potrebbe sembrare rozzo ed approssimativo, con melodie frenetiche di buona fattura, rilettura del patrimonio punk tradizionale.
Però posso dirvi solo questo perché a me il disco annoia. Sarà che mi soffermo troppo sulla monotonia espressiva del punk-pop. O sarà che sto invecchiando. Però mi annoia. 
Ciao

Uno