venerdì 21 settembre 2018

Piqued Jacks - The living past

Etichetta: autoprodotto
Genere: poprock, elettronico

Difficile descrivere un disco che ha poco di innovativo ma che senza dubbio è di alta qualità.
I toscani Piqued Jacks mantengono la linea dura con Loner Vs lover e ci fanno annusare la loro attitudine punk con The living past. Riecheggiano i Big ups e ballate proto-punk alla Strokes (Being hurt Sublunary). 
Eternal ride of a heartful mind è la perfetta colonna sonora di un film pop. La nausea di chitarre mangia la scena in P.A.I.N.T., e sorregge i ritmi sorprendentemente melodici (Dusty shelvesMount Bonnell Don’t hope, believe) che accompagnano la voce di E-king. 
Un suono attuale ma fatto di roba vecchia come chitarre fuzz e grossi amplificatori valvolari. Un suono sporco, aggressivo e distorto che strizza l’occhio, forse con troppa insistenza, alla ricerca spasmodica di melodie, armoniche e ritmiche smaccatamente “popular”.



venerdì 7 settembre 2018

Turco – Via Roma


Etichetta: Putsch Records
Genere: synthpop

Dopo First del 2016 che ha portato Turco in giro per l’Italia e all’estero, torna la cantautrice tarantina con Via Roma, un album questa volta in italiano che ha l’unico scopo di celebrare i pionieri del pop elettronico di qualche anno fa. Tre sono le chiavi di volta: energia, fascino e ritornelli inconsumabili.
Turco è quella che potremmo definire una one-woman show, i suoi concerti (ho avuto la fortuna di vederla all’Awanda Internescional Fest mesi fa) sono un concentrato di capacità e bravura, è dal vivo che riesce a rivelarsi davvero per quello che è, un’artista completamente padrona della propria voce e delle sue possibilità timbriche ed espressive, capace di creare con loop, synth, arpeggi di chitarre acustiche e tanta elettronica, melodie delicate e coinvolgenti.
I brani di questo disco, smaccatamente pop, non mancano di freschezza ma risultano, purtroppo, allo stesso tempo fragili e poco incisivi, incapaci di imporsi all’ascolto nonostante il groove rapinoso pregnante di dettagli tutt’altro che banali.
Un sentiero assolutamente non dozzinale seguito da molti in questo periodo, che lo rende con amarezza ordinario.

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