Genere: emo, pop punk
I Melody Fall, pur molto giovani, hanno alle spalle la pubblicazione di alcuni album in Giappone.
Eppure questo non serve in alcun modo ad aiutarmi a digerire un disco come questo.
Manga-rock figlio delle derive “emo”, punk rock in salsa rosè a rincorrere una esibizione su TRL, se esiste ancora.
Musica intimamente reazionaria, senza futuro, immersa in un presente che è già passato. Suoni impeccabili, occorre dirlo, come fossero “griffati”.
Musica per adolescenti, si potrebbe pensare. In un mondo migliore non sarebbe così. Ma questo è quello che ci è toccato.
Uno studiatissimo mix di ritmiche punk, voce androgina d’ordinanza, qualche riff di hardcore scolastico qua e là, reminescenze del crossover standardizzato che fu qualche anno or sono e il piatto è servito. Nella speranza che coloro che amano iniettarsi dosi costanti di 30 Seconds To Mars e compagnia, si pappino pure questo.
Non c’è nulla di illecito nel nutrire ambizioni commerciali, finanche biecamente commerciali; solo, per favore, non venite a cercare consensi da queste parti.
Sbagli caro ragazzo.
RispondiEliminaSbagli perchè parli a prescindere.
Tu questi ragazzi neanche li conosci e già trai conclusioni. Uno di loro, il chitarrista, è un mio caro amico e ti assicuro che ti sbagli. Questo disco, al contrario degli altri, non mira ad un TRL o in una comparsa radiofonica.
La voce "androgina" è la sua voce regolare.
E' il loro primo disco Indipendente e se tu ascoltassi i testi lo capiresti solo dalla canzone Frankie is Dead.
Le opinioni sono opinioni. Ma mai trarre conclusioni trppo anticipate.
E soprattutto, non sono un'adolescente, dato che sono amante di musica d'altri tempi come Pink FLoyd e Queen.
vorrà dire che la prossima volta che si esprimono opinioni su una band ci andremo prima a mangiare insieme per conoscerli meglio.
RispondiEliminae, secondo me, i Pink floyd post Barrett sono solo dei millantatori.
le opinioni sono opinioni.
Mi pare che nella recensione si parli esclusivamente del disco. D'altronde quello mi è stato sottoposto. Non si trae alcuna conclusione di carattere personale, e ci mancherebbe. Funziona così, più o meno. Sempre che la band non cominci a fare una selezione accurata e personale di coloro che possono parlare del disco...
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