Etichetta: Maninalto! Records
Genere: ska-punk, post-punk
Che Le braghe corte fossero una band di carattere e dal suono solido, compatto e giocoso, lo avevamo capito già dai loro contagiosi concerti e dal ben costruito King of the fools (LBC Records), secondo album della band bolognese, datato 2006.
Il lavoro fatto insieme in questi anni ha portato alla luce le affinità tra i vari musicisti, favorendo un incastro perfetto delle 13 tracce di questo ultimo lavoro: Hey hey hey. Un album tirato per questo gruppo che si afferma ormai appieno nel panorama dello ska-punk italiano, nonostante le formule siano le stesse sperimentate e riproposte all’infinito ormai da anni a questa parte, scavando nel pozzo senza fondo delle feste gitane alticce dei Gogol Bordello, la paraculaggine di Goran Bregovic, o ritmi irresistibili e ritornelli accattivanti che, a tratti, potrebbero richiamare ai Rancid.
Sostanzialmente una manciata di brani ispirati e ben scritti, arrangiati con grinta e suonati con energia durante i loro concerti che, ovviamente, vanno visti da sbronzi.
Clov
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