Genere: funk rock
L’alchimia dei Pajarritos distilla in bizzarri alambicchi tutto ciò che li circonda: funk prima di tutto, ma anche rock’n’roll, blues e doo-wop.
Dopo l’esordio fulgido e geniale di Sauce mob ed il successivo Sauce invaderz, i Pajarritos arrivano a questo terzo disco carico di trame musicali complesse e colorate di infinite sfumature, armonie di registro mutevole, vibranti invenzioni d’arrangiamento, strutture insolite e performance canore spiazzanti.
L’album inizia in modo fantasmagorico con Pyramid, una piccola suite, splendida negli arrangiamenti e nell'orchestrazione, di trame in cui i fiati, le tastiere, la chitarra e le voci duettano reciprocamente, creando a loro personalissimo modo un impasto sonoro dalle molteplici personalità. Seguono pezzi apprezzabili per la loro aggressività "speziata ma non troppo" e groove sostenuti e perpetui (Ghost upstairs, Dinosauce, Giungla di sberle).
Peccato per la title-track finale, una sorta di cavalcata che ricorda i più tamarri Iron Maiden e che tanto giustifica un altrettanto tamarro artwork.
Clov
Grandi!! li ho visti live e sono troppo fuori di testa!
RispondiEliminaNon vedo l'ora di prendere questo nuovo disco!
ahahah UP THE PJs!!!
RispondiEliminaalexxx
funk e iron!? ma voglio subito sto disco!
RispondiEliminala copertina spacca!