mercoledì 15 dicembre 2010

Piermatteo Carattoni – Pagine strappate

Etichetta: Pms studio
Genere: cantautorato, pop

“Buonasera a tutti” dice Maria de Filippi, “questa sera sapremo chi sarà il vincitore di questa nuova edizione di Amici. Da un lato abbiamo il vincitore indiscusso delle scorse edizioni, la voce nuova della vecchia musica italiana, in pantaloncini blu e dal peso di 158 libbre (circa 71Kg), signori e signore: Giangianpaolo Debelvoiss. Al lato opposto lo sfidante, il cantante, musicista, autore e disegnatore, pantaloncini rossi e appena 150 libbre (fatevi voi la conversione in chili): Piermatteo Carattoni”.
Grandi applausi, la gente è visibilmente in ansia, la suspense altissima, la tensione si taglia con un grissino. Rullo di tamburi, squilli di trombe, assoli di chitarre e peti infuocati.
“Il vincitore è…Piermatteo Carattoni” urla la de Filippi.
Le giovani ragazzine in studio cominciano a strillare la loro gioia e strapparsi la chioma a ciocche di 79 capelli per volta, qualcuna piange, due lassù sono svenute, la Maria nazionale, nell’angolo, si gratta le palle aspettando che il delirio incomprensibile si quieti.
Solamente 27 minuti dopo, grazie soprattutto all’intervento della polizia che ha dovuto menare per far calmare la gente fuori e dentro lo studio (bilancio: 41 feriti tra i giovani, evidentemente appartenenti ai centri sociali ha commentato in seguito Emilio Fede, ed un poliziotto con un polso slogato), la pace torna al Teatro 5 di Cinecittà e Piermatteo Carattoni (PMC) può finalmente salutare il suo mare di fans.
Con la sua fedele chitarra acustica in spalla ci propone Romanza e, data la vicinanza del Natale, Babbo natale esiste, due perfette canzoni in stile cantautorale italiano: voce melensa, rime zuccherine, affettuosi accordi e tanto ammmmooore.
Isteria collettiva, la massa chiede il bis, una scena del genere nel Belpaese si era vista solo nel 1965 quando i Beatles fecero un mini-tour italiano, l’unica volta che suonarono da noi. Carattoni non si scompone, torna sul palco e, imbracciata la sua fedele amica, comincia a fare un semplice giro di accordi. Il pubblico la riconosce quasi subito, è Pagine strappate, la morbida ballata che da il nome al suo album. Il finale è un tripudio di emozioni, il cantautore è costretto a fuggire scortato, il Teatro è distrutto, tutti vogliono un pezzo di storia, a testimoniare che “io c’ero” la notte in cui la musica italiana ha fatto un ulteriore passo indietro facendo si che non cambiasse nulla.
“Buona notte a tutti” dice Maria de Filippi. E partì la pubblicità.

Clov

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