Etichetta: Politicide, Second family, Kreatonika
Genere: elettronica, post punk, new wave
Pensate a questo disco de Il Cristo fluorescente come una piñata messicana: la rompete e ne viene fuori di tutto, dall'elettronica claustrofobica al new wave, dal post punk alla musica concreta. E che ci crediate o meno, questa fiera di generi viene manipolata a dovere, sfilacciata, e tra synth, bassi, chitarre, noise puro, loop, trombe e "tanta robba", finisce per offrire all'orecchio una formula aliena, bellissima. Ed il caro Cristo fa tutto da solo, o quasi.
C'è sotto un tormento isterico che sembra destinato ad esplodere da un momento all'altro, come se le canzoni fossero sul punto di dare di matto.
Se uno gli da troppo ascolo e fiducia, continuando ad immergersi in questa purea di basi minimali e voci raddoppiate, finisce che entra nel tunnel in cui abita l'immaginario (malato) del Cristo fluiorescente e, alla lunga, si convince che abbia ragione lui: sperimentazione o rincitrullimento? Ai passeri l'ardua semenza.
Clov
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