martedì 14 dicembre 2010

The unsense – Il pifferaio di Pandora

Etichetta: autoprodotto
Genere: alternativo, psichedelica, rock

Il pifferaio di Pandora è un album poliedrico, variegato, adattabile a diversi tipi di orecchio…ce n’è per tutti i gusti.
Se Contact me vira verso atmosfere più melodiche che ricordano i Talking heads, con la terza traccia si arriva subito al fulcro dell'album. Infatti, con Ritornerò e brucerò, la chicca dei The unsense, la band combina perfettamente la voce disperata su un testo commovente con melodie suggestive, la marziale batteria con la dolcezza di un inserto di violino, mentre London track, canzone dai ritmi ossessivi e isterici, sembra quasi un ritorno al sound irruento dei System of a down (e qui la voce di Samuele Zarantonello sembra proprio un distillato di Toxicity).
In The bitch song por Dios si riprendono le maestose atmosfere, avvolte da chitarre tenebrose e da uno spleen decadente e malinconico tipico dei newyorkesi Interpol, ed il blues di LA blues acquista toni allegri quasi a voler simulare un intermezzo "leggero", subito prima dell'accoppiata di marca più "rock’n’roll" rappresentata da My new direction e la conclusiva Il pifferaio di Pandora.
Stupenda la ghost track: un arrangiamento ancora più aggressivo, elettronico e danzereccio di London track.
La copertina è di Corrado Roi, storico illustratore di Dylan Dog.

Clov

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