venerdì 21 giugno 2019

Jalan Nx X Sara Legaspi - Troppo lento


Etichetta: autoprodotto
Genere: elettronica, hip hop

L’elettronica ruvida e dura e la voce sicura e calda che aprono questo disco, con Blu colore d’immenso, racchiudono le due anime di questo disco. Quella di Jalan Nx, robusta, ritmica, figlia dell’hip-hop e con qualche ricordo in casa Morr music, e quella di Sara Legaspi, pop, dolce, sognante e malinconica. L’utilizzo di un’elettronica fatta da muri di synth, ritmiche che incalzano lente e potenti, convive con un’armonia nuda e liscia, ispirata, che si muove su trame semplici ma fitte.
Duale è l’aggettivo che più si adatta a quest’album: un disco che sa di città, di strada, ma anche di stanze dove cercare e trovare pace, dove quello che succede fuori arriva ovattato. Immagina due colori, due valori o punti di vista diversi ma complementari e falli suonare insieme. Questo è Troppo lento.


mercoledì 19 giugno 2019

Tuaprinz - Alûa?

Etichetta: autoprodotto
Genere: conscious rap

Un ritorno sulla scena dei Tuaprinz che è una ventata, anzi un uragano di novità.
Lascia sbalorditi questo disco del gruppo genovese, soprattutto per me che non sono un grande ascoltatore del genere, che dopo più di 20 anni di militanza hanno costruito, forse, la prova della maturità. Alûa? è frutto di una forte crescita interiore, consapevolezza dello schifo che stiamo vivendo, dell’avanzata sempre meno celata del fascismo e della voglia di contrastarla, fosse anche solo con una manciata di canzoni, va bene tutto pur di non rimanere in silenzio.
Testi importanti, in bilico tra impegno sociale e dolore umano, lotta e solitudine, in forte contrasto con questa massa di cantautori uniformi e monotoni che salmodiano i loro slogan che spesso fanno alzare il pugno ma, ancora più spesso, passano solo superficialmente.
Ma non è solo una questione di idee espresse, ma anche di sound. Un suono fedele ai classici standard del genere e contaminato, in senso positivo, dal pop: un calderone di composizioni ottimamente realizzate.
Potenzialmente suggerito a tutti, perché può piacere a tutti, sia a chi lo ascolta per il suono trascinante sia a chi dà un’occhiata ai testi: sarà costretto a riflettere.


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martedì 28 maggio 2019

Sicko - Sicko

Etichetta: autoprodotto
Genere: alternativo, grunge, rock

Quando ho ricevuto questo disco ho subito pensato ad un grande ritorno dei Sicko, punk band di Seattle attiva negli anni ’90. Ho messo su il cd a gran volume e mi sono stupito del sound così moderno nonostante i richiami e gli evidenti legami con band seminali per il grunge e lo stoner come Meat Puppets, Kyuss e tutto ciò che di buono è venuto fuori dalla famosa cittadina nello stato di Washington. Però c’era qualcosa di sospetto, possibile che i Sicko abbiano abbandonato quel punk old school che li ha resi così (brevemente) famosi una ventina di anni fa? Possibile abbiano abbandonato quelle sonorità grezze, i pochi accordi potenti e distorti, i ritmi martellanti e ripetitivi?
Una ricerca veloce e svelato l’arcano. 
Questi Sicko provengono da un posto dove piove sempre a più di 9000km dalla cittadina americana. E questo loro primo lavoro è stravolgente quanto un ritorno inaspettato dei Sicko, quegli altri.
Chitarre distorte, rabbiose, ruvidamente valvolari, sono accompagnate da ritmiche potenti e martellanti, bassi profondi, voci graffianti e riff cattivi come da copione. Un disco sempre tiratissimo e carico di energia, con efficaci linee melodiche, citazioni e referenzialità.
Assolutamente da ascoltare se vi manca, tra gli altri, Chris Cornell.


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martedì 14 maggio 2019

Surikate - Don't listen and drive!

Etichetta: autoprodotto
Genere: stoner, grunge, punk-rock

I suricati sono delle piccole manguste grandi al massimo 30cm (coda esclusa) tipiche dell’Africa meridionale. Siccome la mia conoscenza di questo simpatico animaletto si limita a questo e non conoscendo la statura del trio veneto, suppongo che la scelta del nome non sia un riferimento alla lunghezza verticale di questi mammiferi. Così inizio la mia ricerca consultando Wikipedia e la pila di National Geographic ammuffiti che i miei vicini hanno lasciato su una graziosa libreria sul pianerottolo del mio palazzo, mentre Don’t listen and drive! esplode dalle casse e martella sui muri (per la gioia dei suddetti vicini). Scopro che i suricati sono animali che vivono in gruppi molto spesso guidati dalle femmine della specie (fanculo Pillon), queste coordinano i lavori per scavare tane e cunicoli, procacciare cibo, gestire i turni di “babysitting”, un compito durissimo che le porta a non mangiare anche per 24 ore e, in caso di pericolo, sacrificare la propria vita per salvare i cuccioli.
Un animale cazzutissimo e iperattivo capace anche di ingaggiare lotte sanguinose contro altri animali o “gang rivali”. Hardcore puro.
Nomen omen direi, ascoltando questo disco.
Ogni brano dei Surikate ha qualche trovata che lo rende intrigante (come la vita degli animaletti) pur mantenendo una forma facilmente riconoscibile e riconducibile ad un genere stabilito, scavando cunicoli nell’underground noise ma tornando su una familiare e “tranquillizzante” scossa stoner. Una miscela di colpi, spinte e strattonamenti, che danno forma a quanto spesso si vorrebbe definire morto, schiacciato dall’indie mainstream ed i suoi fottuti artisti tutti uguali.
L’album scorre e non mi sorprendo quasi più della forza e della creatività sprigionata da questo trio, resto in attesa dell’ennesimo brano pugnoinfaccia che puntualmente arriva. E mi piace questa manciata di energia lanciata sull’ascoltatore.
Suonare al massimo volume, suggerivano un tempo alcuni album di musica rock. Fareste bene a fare lo stesso oggi.

martedì 12 febbraio 2019

Lamarea - Respiro

Etichetta: The kids are alright records
Genere: pop rock

Respiro è un caleidoscopio di suoni e generi differenti dove, brano dopo brano, vengono fuori le diverse fonti di ispirazione di questi ragazzi toscani.
Un disco che inizia fortemente ancorato alle tradizioni pop italiane (Respiro, Ogni parte di me, Castelli di carta), per virare e alternarsi rapidamente con riff di stampo rock anni ’90 (Un taglio netto, Le tue parole).
Quando si pensa di aver inquadrato la band in un qualche genere musicale, ecco arrivare Un gioco di specchi e Noi che a far crollare il tutto, a farci chiedere se quelli che stiamo ascoltando sono sempre gli stessi ragazzi di qualche attimo fa. Qui il sound vira decisamente verso ritmi scanzonati e catchy à la page, che ricordano tanto i Bloc Party o gli Editors.
Una manciata di brani ispirati, arrangiati con gusto e suonati con energia.


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Il gigante - La rivolta del perdente

Etichetta: Jap records
Genere: rock harcore

L’essenza della musica de Il gigante si svela in un rock distorto e contundente, tiratissimo e pieno d’energia. Questi ragazzi di Foligno sono riusciti a impastare una miscela fresca e divertente di stoner, punk e garage, infilando sanguigni blues da un riff e via, sfoggiando un’interessante varietà ritmica. 
Arrabbiati quanto basta e dove serve, senza esagerazioni, si presentano sulla fantomatica scena indipendente italiana con un disco ben suonato e curato, che ha il suo episodio migliore in Allora suona tu e Nagaraya (per i nostalgici dei bei tempi degli One dimensional man). Bella e inaspettata l’intima La rivolta del perdente, un vero pugno nello stomaco.

Una scheggia hardcore nella merda post Sanremo.


venerdì 1 febbraio 2019

Dissociative - Ice cream

Etichetta: Norway Records
Genere: pop-punk, punk-rock

I Dissociative vengono Liariis di Ovaro, montagne dell’alto Friuli, e dopo due cd ed una serie di concerti in Italia e all’estero, pubblicano questo nuovo lavoro. 
Ice cream ci fa scoprire una bella band dal suono sporco, saturo nelle chitarre, crudo ed efficiente nelle ritmiche, denso e sanguigno nel mischiare pochi strumenti. Dentro la musica di questo duo (Alessandro De Cecco chitarra e voce, Jessica Bortoluzzi batteria) ci trovi anche l’energia del punk, la grinta pop-punk californiana ed il miglior istinto rock.
Pochi accordi di chitarra, batteria ruspante e melodia sempre molto chiara, sputata tra mille parole. Ogni brano ha qualche trovata che lo rende interessante, pur mantenendo una familiare e tranquillizzante forma-canzone.
Una garage band con un suono datato ma sempre molto cool.