martedì 22 maggio 2012

MUG – Lost transmission


Etichetta: La grande onda, MalaTempora
Genere: post-rock

Questo disco, seppure in cerca di sapori inediti, riprende i timbri e le melodie del miglior post-rock prodotto fin ora, soluzioni non sempre semplici, certamente sperimentali, per niente popolari, almeno da queste parti del mondo sonoro.
Chitarre, drum machine, synth, bassi, loop, assenza di voce, inserti elettronici, suonini e delay si mescolano nel colorato immaginario dei MUG (Medium Under Groove) finendo per creare un disco, il loro primo disco, mai banale, con tracce a volte ricche e corpose (Disco pulp, Frequencies), dense di raffinatezza sonora (3 Ottobre), altre volte suggeriscono paesaggi crepuscolari, con una sapienza melodica e una qualità strumentale incapaci di enfasi superflue (Memorie, Roseros).
Per essere un album d’esordio, questo Lost transmission ha già un’identità musicale ben definita: effetti, ritmiche crescenti, sovrapposizioni e ripetizioni, piccole trovate che rendono ogni brano interessante.
Un album consistente, curato nei minimi dettagli, che ci assicura che anche in questo periodo c’è qualcosa di interessante da seguire nel nostro paese.

giovedì 17 maggio 2012

Aucan – Black rainbow remixes


Etichetta: La tempesta international
Genere: elettronica, dubstep

In un bellissimo fumetto di Leo Ortolani (Il signore dei ratti), Rat-man veniva soggiogato da un malefico ragno che gli proponeva di pubblicare, a distanza di un anno, una versione estesa di quel fumetto, con tutte le parti tagliate, le idee mancanti, le battute rimaste sul tavolo: “così tutti la compreranno e ci daranno altri soldi” sentenziava il ragno. Questo non è certamente il caso di questo remix dato che è in freedownload…ma che anche gli Aucan siano stati colpiti dalla “maledizione del ragno”?
Spero di no, ma il problema è che io ci sclero con le riedizioni, i remix, le piccole varianti, le ultra-limited edition, il golden-gol e le sacher. È un mio problema personale, ma proprio non riesco a capire il senso di questo disco. Di certo è per allargare i confini dell’elettronica dell’“arcobaleno nero” originale, con l’aggiunta di parti dubstep oscure, influenze techno, hip hop e industrial.
Ma un po’ mi dispiace. Cioè, io Black rainbow l’ho letteralmente consumato con i ripetuti ascolti, ad ogni occasione che si è presentata mi sono fiondato a vedere il trio bresciano dal vivo, ed al release party di questo disco, al Tpo di Bologna, ero in mezzo a non so quante mila persone a sbavare per l’emozione. Ma io mi schiero con quella parte di fans che rimpiange l’idea originale e non riesce proprio ad esaltare il lavoro fatto da Shigeto, Broken haze o Mc Dalek per citarne alcuni.
Non aggiunge niente di nuovo a quanto già detto dalla band, ma si qualifica come il primo passaggio a vuoto di un gruppo di culto nella scena indipendente. La loro musica però è così peculiare e talmente rara che, nonostante tutto, resta una delle novità più stimolanti della recente scena elettronica italiana.

Clov

domenica 6 maggio 2012

Hysm?duo – Science in action


Etichetta: Hysm?, Lemming records
Genere: avant-prog

C’è qualcosa di eroico nella perseveranza con cui gli Hysm?duo inseguono da ben quattro anni un’idea di musica indipendente, sia come etichetta che come band, e Science in action è l’ennesima raccolta di ottimo avant-prog con i due ragazzi più a loro agio nelle deliziose divagazioni strumentali (la crimsoniana Fever ad esempio), che nelle “canzoni popolari” (più Robert Wyatt che D’alessio per intenderci) in cui compare un cantato surreale, giocoso, impalpabile.
Che c’è che non funziona allora in questo disco? Bhò, niente. È arguto, sottile, persino più “pop” rispetto alla media dei lavori precedenti (da ascoltare assolutamente il predecessore How to hypnotize your friends), è violento e innocuo, come se due amici si scontrassero, si prendessero a pugni e poi si rialzassero da terra per andare tranquilli a bersi una birra.
Sostanzialmente il fatto è che, per ragioni che non sto qui a discutere, non posso più drogarmi, ma mi piaceva molto starmene tutto fatto a guardare il soffitto, e quindi mi piace ascoltare queste cose che mi fanno pensare di essere fatto.
Una persona noiosa direbbe che è un disco che “ripaga l’ascolto ripetuto”. 
Invece è solo un “bellissimo disco”.

mercoledì 2 maggio 2012

Murder – Why?


Etichetta: Jena dischi
Genere: lo-fi noise

Un po’ di atmosfere metropolitane, torbidamente fumose, facce losche, killer sentimentali, synth-pop psichedelico ed odissee nello spazio mistiche e visionarie.
Ecco così apparire il cupo groove di Julie di Casio e della lunga Fur a consacrare, insieme alle spiazzanti urla leggere dell'iniziale Pills la passione di Sheson Delay e Carlo Marrone per la sperimentazione.
Tv e Why? aggiungono un tocco di teutonica solennità, strizzando l'occhio anche alla coeva psichedelia degli Amon Duul in uno scontro con i Fever Ray.
Chitarre distorte, percussioni free, sintetizzatori low-fi, noise, loop, rumori catturati in ogni luogo, feedback, delay ed una straniante voce, forgiano un suono al crocevia tra rock e avanguardia, new wave e shoegaze, che tocca il suo vertice nella conclusiva Male.
Un piccolo monolite che potete scaricare gratuitamente qui.