Genere: post-rock, post hardcore
Una tecnica strumentale eccezionale che permette di concepire pezzi estremamente vari, articolati e complessi, in cui si rincorrono cambi di tempo, frammenti di melodia, accelerazioni e rallentamenti.
La lunga apertura di L’alba di Marrakech è un gioco di rallentamenti e accelerazioni sconvolti dalle scosse telluriche delle chitarre di Lorenzo e Carlo, la partenza è lenta e il finale esplosivo, irregolare, ustionante. È l'introduzione perfetta a quella che sarà l'atmosfera alienata, tormentata e dissonante dell’intero album.
Gli intrecci chitarristici si fanno puliti e rilassati in La foresta imbalsamata ed eguale pulizia e ordine tornano anche nella successiva Lenta in D, per poi esplodere in vagiti di noise frenetico in La congiura delle polveri dove ritroviamo stop'n'go precisissimi.
La sesta traccia, Supernova, è percorsa da un impetuoso fremito batteristico su cui vengono costruiti dissonanti e ripetitivi fraseggi strumentali, rabbia hardcore e contemplazione post-rock.
L’album si chiude con Il codice di Dresda e tutto diventa così imperscrutabile, concettuale, distante. Atmosfera funerea e straziante.
Clov
MONTEZUMA LIVE at ZOE microfestival 2011
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=EL9CLCHozgM