venerdì 9 settembre 2011

Adam frei - Empty music industry

Etichetta: Seahorse recordings
Genere: alternative rock

Gli Adam Frei, al loro album di debutto ma già noti ad un pubblico più attento con il nome di The Afterglow, con questo disco, per quanto la forma sia impeccabile e pure i contenuti non manchino, non riescono però a catturare come dovrebbero.
È un rock tradizionale, tra salmi e invettive (Rat singer, Gossip, Freedom comes), ritmica semplice ed epica, quella chitarra tintinnante e voce passionale. Volumi enfi e muscolari, album fruibile, strutturato su movenze asciutte, agili ed eleganti dal punto di vista squisitamente formale (I’m on, If I were you, Safe song).
Chiariamoci però: trattasi di raffinati esercizi di imitazione, di abilissimi falsi d’autore, non un guizzo che possa definirsi realmente folgorante, ma tanto mestiere ed una profonda cultura musicale. Gli Adam Frei sanno scrivere e sanno suonare, e pezzi come To my son, Living for the action e Universal mother non fanno altro che ripetere questo: qualità alta del suono e delle sue sfumature, composizioni sempre ben assemblate e molto curate, placide ballate dalla grana più acustica.
Nulla di granché originale, ma fatto davvero per benino, con un certo qual talento melodico, un bioritmo compositivo invidiabile ed un’indubbia efficacia linguistica.
Questo, dunque, può indiscutibilmente rappresentare un limite fin troppo evidente. Così come un motivo d’interesse…a voi la scelta.

www.adamfrei.net
Clov

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