Genere: songwriting, folk, alternative country
Entra in punta di piedi, suona in punta di chitarra, senza plettro per far meno rumore. E la voce è come un sussurro, o poco più. Mr Milk non vuole disturbare, non intende imporre la sua presenza. Sta a te scegliere di prestargli ascolto. Nel caso, difficilmente te ne pentirai. Più probabile lasciarsi catturare dal calore malinconico che esce dai solchi di questo disco, per poi farsi cullare da arpeggi carezzevoli e melodie così genuinamente delicate che a tratti non ci si crede.
Il fantasma di Nick Drake aleggia per tutti i 12 episodi di questo esordio, con figliolanza varia a far compagnia: l’Iron & Wine del pop sussurrato di Calls and letters, ma anche il Damian Rice in sordina di Drawing a kiss fino ai Great Lake Swimmers nel folk sussurrato di Little March for a Whore. Eppure, al di là di riferimenti evidenti e non celati, Mr Milk convince in forza di una sincerità e un pathos difficilmente mistificabili.
Entra pure Mr Milk, non disturbi affatto…
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