martedì 13 dicembre 2011

Rent – La muerte


Etichetta: SaFe records
Genere: synth-pop

Ho sempre delle grandi difficoltà a parlare di un album pop.
Se ci si concentra sulle melodie caschiamo, nella stragrande maggioranza dei casi, in spossanti 4/4 ripetuti all’infinito. Se buttiamo un occhio ai testi, quando non è “sole, cuore, ammmore” qualche idea carina e fuori dai soliti cliché la troviamo. E questo è un punto a favore di Rent. Basta ascoltare, ops!, leggere Il sole e la luna o Fuori moda per capire che le idee ci sono, a palate, e Matteo Ferrarese sa bene come esprimerle, anche se poi il tutto si riduce ad un semplice esercizio di stile, piuttosto sterile e monotono.
Però alla fine c’è qualcosa che ti fa pensare che non hai sprecato quasi un’ora ascoltando La muerte, tra soliti giri di accordi, beat elettronici elementari, atmosfere catatoniche e statiche. Che in fin dei conti, per questo genere, il collage di brani è ben fatto, un mosaico colorito e coerente che probabilmente mi spingerà, forse, ad ascoltare un’altra volta, in un’altra occasione, questo disco, magari passare il miglior pezzo di elettropop di Rent durante una festa di indie annoiati, un brano a scelta tra Cambio pelle e Silenzio, dove il richiamo ai Subsonica si fa più intenso.
Che “mentre ti uccide l’anima” (come cantavano gli Afterhours), questo disco delinea la nuova identità di Rent, quella di un’artista che ha ritrovato una discreta personalità e freschezza espressiva lasciandosi alle spalle il proprio passato artistico (breve attività con i Milena l’eretica e in seguito con i Lola Rent), in favore di una divertita dimensione decisamente pop.

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