Genere: alternative rock, post rock
Già dal nome della band si intuisce il loro spirito sognatore e visionario e dal titolo dell’ep si comprende, e si ama, il loro approccio caotico e sconvolto alle melodie (come recita la buona vecchia Wikipedia: con il termine moto browniano si fa riferimento al moto disordinato delle particelle presenti in fluidi o sospensioni fluide).
Queste cinque tracce sono ossessioni di una psiche sconvolta, provocazioni letterarie (Camus, Orwell o Shakespeare solo per citarne alcuni), canzoni dal fascino ipnotico che il basso regge con una manciata di note. Verfremdungseffekt è precisa, aggressiva e incalzante, dove al crescere del caos tribale accorre la voce che lancia urli liberatori. Le successive 2 minuti d’odio e Nient’altro che un buco vuoto nel quale si agitano le ombre delle mie passioni, sono costituite semplicemente da una chitarra elettrica energica e graffiante, il basso corposo e trascinante, la batteria che sa essere brillante e potente quando serve e la voce tirata al limite delle possibilità, con un attitudine da rocker consumata.
E si continua con un suono attuale ma fatto di roba vecchia, come chitarre fuzz e amplificatori valvolari, di quelli belli grossi, un suono sporco, aggressivo e distorto, voce calda (Fino all’ultimo battito). Le fiondate sghembe della chitarra di Dick Laurent è morto sono il degno complemento di questa sezione ritmica.
Immediatezza, freschezza e invenzione sonora, queste sono le qualità che trasudano dai solchi di Moti Browniani.
Se queste sono le premesse, non ci resta che aspettare un album più consistente.
il disco è inoltre in freedownload su: www.astolfosullalunaofficial.wordpress.com
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