domenica 16 ottobre 2011

Le pistole alla tempia – Le pistole alla tempia


Etichetta: Lactobacillus records
Genere: alternative rock

La rabbia c’è e si sente nella cinica amarezza dei testi di Fabio Dalai che vertono a tratti verso un totale disincanto, altre volte sono elegiaci e teneri nel muro di suono creato dalla band, il folle impeto noise, il furore rock miscelato alla melodia pop.
Il richiamo ai Teatro degli orrori e al suo “luciferino” front-man Capovilla è forte, mix di rabbia e armonia, distacco e protesta, che troviamo soprattutto nell’iniziale Così fan tutti o nelle successive L’infedele e Democratica. Il suono è tosto, compatto e la voce si intromette perfettamente nel dialogo tra una batteria a tratti devastante, le due chitarre e il basso, attraverso immagini evocative frutto di una sinergia tra parole, cadenza e tono di voce.
Non esisti invece è meno furia e più risentimento, Lascia stare le parole è fatta da suoni pesanti ma ben calibrati, calando un po’ nel finale del disco con brani piuttosto anonimi come L’ultima pietà o Vicino.
In sostanza Le pistole alla tempia dimostrano di sapere scrivere canzoni che non hanno nulla da invidiare ad i loro più noti colleghi. Quando riusciranno a trovare una loro cifra davvero personale e originale, allora saranno sicuramente capaci di sfornare un capolavoro. Per ora godiamoci questo disco capace di conciliare tensione, melodie azzeccate e improbabili stacchetti strumentali da ascoltare tutto d’un fiato.

Clov

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