mercoledì 19 ottobre 2011

Dilis – Nulla da capire


Etichetta: Red birds records, Seahorse Recordings
Genere: sweet-pop, rock autorale

Dilis sputa in questo primo disco solista una decina di canzoni di semplice melodia, tanta melodia, qualche bel riff di chitarra buttato a volte a caso, qualche pera in vena e ritornelli catchy al primo ascolto. Il tutto trascorre molto lentamente, a parte qualche sporadica bella creazione a dimostrazione che Pietro Di Lietro ha un innato talento melodico, ma non riesce a fare più del dovuto.
Ti mostrerò è carina, sufficientemente elegante, potrebbe essere un sottofondo piacevole, mentre la successiva Pensieri d’autunno è una nenia sudata, così come Il vestito migliore, glorificata da un assolino e una bella base di synth che sul finale stuzzica.
Dimmi se ti basta è una ballatona che sarà pure “alla vecchia maniera”, ma regala qualche bel momento emotivo grazie anche al sapiente inserimento del “bel canto” del flauto traverso di Ilaria Scarico.
Su Fatti d’istanti Dilis si affloscia un poco, ne esce fuori un poppettino cantilenate e privo di guizzi. E d’un tratto mi rendo conto che l’album la sta tirando troppo per le lunghe. 
Che faccio? Vado avanti? Aspetto un attimo.  
La noia inizia in maniera interessante, con le dita che si muovono lente sulla chitarra, batteria viscerale, emotiva, gli arpeggi che salgono e sullo sfondo la voce del cantautore campano che si modula sapientemente in modo classico. Un’altra bella ballata, insomma. Tutto si altera e l’impatto strumentale di Kaos Kafè son cose già sentite, ma almeno permette di smuovere e di ammirare la chitarra di Pietro Di Lietro lanciata verso territori quasi insoliti, isterici, abrasivi, funambolici, fino ad arrivare a Diventiamo cattivi, un gran bel finale, forse il pezzo migliore di tutto il disco.
Bella produzione, ma forse non se ne avvertiva il bisogno.

Clov

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