Etichetta: Putsch Records
Genere: synthpop
Dopo First
del 2016 che ha portato Turco in giro
per l’Italia e all’estero, torna la cantautrice tarantina con Via Roma, un album questa volta in
italiano che ha l’unico scopo di celebrare i pionieri del pop elettronico di
qualche anno fa. Tre sono le chiavi di volta: energia, fascino e ritornelli
inconsumabili.
Turco è quella che
potremmo definire una one-woman show, i suoi concerti (ho avuto la fortuna di
vederla all’Awanda Internescional Fest
mesi fa) sono un concentrato di capacità e bravura, è dal vivo che riesce a
rivelarsi davvero per quello che è, un’artista completamente padrona della
propria voce e delle sue possibilità timbriche ed espressive, capace di creare
con loop, synth, arpeggi di chitarre acustiche e tanta elettronica, melodie
delicate e coinvolgenti.
I brani di questo disco, smaccatamente
pop, non mancano di freschezza ma risultano, purtroppo, allo stesso tempo
fragili e poco incisivi, incapaci di imporsi all’ascolto nonostante il groove
rapinoso pregnante di dettagli tutt’altro che banali.
Un sentiero assolutamente non dozzinale
seguito da molti in questo periodo, che lo rende con amarezza ordinario.
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