Ci son certe cose che non ho mai
dimenticato, i tempi felici passati in fontanabuona, su nella casa di Ognio,
così come quell'amore per gli anni settanta, non so cosa in realtà, ma da
sempre ne ero affascinato, forse quei pantaloni a zampa pieni di simbolismo,
forse quei grandi raduni che avevano cambiato la storia di una fortunata generazione.
Anni fa rimasi folgorato dalla visione
di “Glastonbury Fayre 1971” un documentario d'annata su uno dei Festival più
“splendidamente assurdi” di quei magici anni settanta. A parte la “line up”
incredibile, da Terry Reid a Fairport Convention, da Arthur Brown a Quintessence, etc, per la prima volta si riuscì ad organizzare un
festival in cui non ci fu bisogno di security, divisioni fra pubblico e
artisti, camerini, biglietto d'ingresso, pubblicità...e i soli protagonisti
furono i partecipanti stessi, in realtà molto pochi rispetto ai festival
mostruosi dell'epoca, quali Woodstock,
White Island e Altamont. In quelle poche giornate di musica, pace ed amore, si
riuscì a dimostrare, a suon di rock, che un mondo diverso...era possibile.
Son stato 13 anni fuori dai confini
italiani, la maggior parte del tempo in spagna, e un periodo in centro-america,
venendo a contatto con varie esperienze musicali, fino a diventare
manager di alcune band di genere seventies/psichedelico, così come booker
di vari artisti di musica indipendente internazionale. La regione che meglio mi
ha accolto, e mi ha dato più opportunità di lavorare in questo campo, è la
Catalunya, che poi, specie nell'entroterra, non è poi così diversa dalla
campagna fontanina. A partire dal 2000 per alcuni anni, si svolse sui monti
catalani un raduno molto speciale chiamato “jornadas
setenteras”: una settimana di musica/campeggio guidati dalla stella di quei
fulgidi anni settanta, in cui si esibivano band di genere
rock/folk/psichedelia, in comunione con tutti i partecipanti del festival,
senza trattamenti particolari, o agevolazioni, e, a momenti di musica,
seguivano momenti di confronto comune su vari temi sociali, o più semplicemente
di relax in mezzo alle montagne.
E, tornato in patria, cercai qui a
Genova una via per organizzare qualcosa di simile, seguendo la voce delle mie
esperienza passate. A questo punto, consultandomi con il vecchio amico e
bassista Oscar Morchio (ex Zorn), abbiamo contattato uno dei
rappresentanti più in vista dell'intera val fontanabuona, quel giornalino Corfole, supportato dalla pro loco Moconesi,
che fin da subito si dimostrò super entusiasta all'idea di allestire una
edizione “0” di quella cosa che avevo in mente da tanto.
Un’edizione dove si sarebbe puntato principalmente su artisti del “circondario” e che avessero una valenza, per così dire, “alla vecchia”, ossia che supportassero la maniera di vivere la musica di quegli anni....e son proprio loro i primi che devo ringraziare per aver accettato con entusiasmo il mio progetto. E allora si inizia con il giovane folk acustico del cremonese LinFante, il prog wave dei Vico dell'amor perfetto, il pop contaminato dei Bosio e si finisce con la gloria progressiva della Maschera di Cera.
Un’edizione dove si sarebbe puntato principalmente su artisti del “circondario” e che avessero una valenza, per così dire, “alla vecchia”, ossia che supportassero la maniera di vivere la musica di quegli anni....e son proprio loro i primi che devo ringraziare per aver accettato con entusiasmo il mio progetto. E allora si inizia con il giovane folk acustico del cremonese LinFante, il prog wave dei Vico dell'amor perfetto, il pop contaminato dei Bosio e si finisce con la gloria progressiva della Maschera di Cera.
Moconesi - Genova – Italy - Fontanbury free rock
festival - 21 july 2012
Opening act of festival by: Admal (rock), Alkaseltzer (brit pop/rock),
The Jukebox (led zeppelin tribute).
Before and after the concert, super dj set seventies by People from Mars.
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