Genere: alternativo, grunge, rock
Quando ho ricevuto questo disco ho subito pensato ad un grande ritorno dei Sicko, punk band di Seattle attiva negli anni ’90. Ho messo su il cd a gran volume e mi sono stupito del sound così moderno nonostante i richiami e gli evidenti legami con band seminali per il grunge e lo stoner come Meat Puppets, Kyuss e tutto ciò che di buono è venuto fuori dalla famosa cittadina nello stato di Washington. Però c’era qualcosa di sospetto, possibile che i Sicko abbiano abbandonato quel punk old school che li ha resi così (brevemente) famosi una ventina di anni fa? Possibile abbiano abbandonato quelle sonorità grezze, i pochi accordi potenti e distorti, i ritmi martellanti e ripetitivi?
Una ricerca veloce e svelato l’arcano.
Questi
Sicko provengono da un posto dove
piove sempre a più di 9000km dalla cittadina americana. E questo loro primo
lavoro è stravolgente quanto un ritorno inaspettato dei Sicko, quegli altri.
Chitarre distorte, rabbiose, ruvidamente
valvolari, sono accompagnate da ritmiche potenti e martellanti, bassi profondi,
voci graffianti e riff cattivi come da copione. Un disco sempre tiratissimo e carico
di energia, con efficaci linee melodiche, citazioni e referenzialità.
Assolutamente da ascoltare se vi manca,
tra gli altri, Chris Cornell.
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