giovedì 20 settembre 2012

Settore giada – Per Elisa


Etichetta: Seahorse recordings
Genere: dreampop, postrock

Io non so cantare. Non so nemmeno leggere una poesia, interpretare un testo, senza avere una inflessione ridicola. Succede. Per questo quando suono con qualcuno non canto, non parlo, mi muovo a malapena, lascio fare agli altri, ormai me ne sono fatto una ragione e vivo meglio. Ho provato una volta, ma al progetto abbiamo preferito le chiacchiere al baretto.
Peccato, perché la musica composta dal duo svizzero che si cela dietro il progetto è così: un bellissimo mix di parole sofferte, flussi sonori impalpabili, colpi di cassa ben piazzati e pause meditative. Ali Salvioni (voce, basso, hang, drum programming) e Alan Bagge (batteria) non hanno spazio per visioni limpide e serene, inghiottiti in un tunnel di immagini buie e soffuse forgiano un suono che fa pensare ad un fiume color nero pece, inquietante come il cingolato in copertina.
Purtroppo ad accompagnare la successione dei brani c’è sempre quella voce che sembra essere messa li per caso. Si tratta comunque del loro disco d’esordio, c’è tutto il tempo per recuperare.

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