Genere: elettronica, dubstep
In un bellissimo fumetto di Leo Ortolani (Il signore dei ratti), Rat-man
veniva soggiogato da un malefico ragno che gli proponeva di pubblicare, a
distanza di un anno, una versione estesa di quel fumetto, con tutte le parti
tagliate, le idee mancanti, le battute rimaste sul tavolo: “così tutti la
compreranno e ci daranno altri soldi” sentenziava il ragno. Questo non è
certamente il caso di questo remix dato che è in freedownload…ma che anche gli Aucan siano stati colpiti dalla
“maledizione del ragno”?
Spero di no, ma il problema è che io ci
sclero con le riedizioni, i remix, le piccole varianti, le ultra-limited
edition, il golden-gol e le sacher. È un mio problema personale, ma proprio non
riesco a capire il senso di questo disco. Di certo è per allargare i confini
dell’elettronica dell’“arcobaleno nero” originale, con l’aggiunta di parti
dubstep oscure, influenze techno, hip hop e industrial.
Ma un po’ mi dispiace. Cioè, io Black rainbow l’ho letteralmente
consumato con i ripetuti ascolti, ad ogni occasione che si è presentata mi sono
fiondato a vedere il trio bresciano dal vivo, ed al release party di questo
disco, al Tpo di Bologna, ero in
mezzo a non so quante mila persone a sbavare per l’emozione. Ma io mi schiero
con quella parte di fans che rimpiange l’idea originale e non riesce proprio ad
esaltare il lavoro fatto da Shigeto, Broken haze o Mc Dalek per citarne alcuni.
Non aggiunge niente di nuovo a quanto
già detto dalla band, ma si qualifica come il primo passaggio a vuoto di un
gruppo di culto nella scena indipendente. La loro musica però è così peculiare
e talmente rara che, nonostante tutto, resta una delle novità più stimolanti
della recente scena elettronica italiana.
Clov
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